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Macrì Pietro
Notaio. Nato a Scilla il 5 ottobre del 1874 da Rocco ed Eleonora Fava. Avviato agli studi ginnasiali in Seminario nella vicina Reggio, seguì quelli liceali al liceo classico “T. Campanella” e quelli universitari a Messina. Ottenuto il diploma di notaio e di procuratore legale, scelse la professione di notaio con nomina a Scilla. Nel suo paese natale si dedicò, oltre all’attività notarile, a quella di amministratore in qualità di Consigliere Comunale, Assessore e pro-Sindaco; di vice Pretore del Mandamento di Scilla. Fu Presidente della commissione comunale del Patronato provinciale per gli Orfani dei contadini morti in guerra, Presidente del Patronato Scolastico, Delegato della Croce Rossa Italiana e di quella Americana, del Comitato di assistenza civile e di protezione ai profughi di guerra, delegato della Casa dei Bambini. Nello svolgimento di tutti questi incarichi, si adoperò in aiuto delle famiglie dei militari in guerra. Nel 1907, allorché l’avvocato Zagari ebbe l’intuito di fondare la Banca Popolare Scillese, il notaio ne fu prima Consigliere di Amministrazione e poi Direttore, fino al passaggio di testimone al figlio Avv. Diego (la famiglia Macrì ha tenuto la proprietà e la direzione fino alla metà degli anni ’90, cedendola alla Banca Popolare di Crotone). Il notaio Macrì ebbe, inoltri diversi incarichi nell’ambito provinciale: fu Consigliere Provinciale, Delegato fiduciario della Società Calabrese di Storia Patria, membro del Consiglio Notarile di Reggio Calabria, Presidente del Congresso Agrario Regionale Calabrese e fu insignito dell’ordine di Cavaliere, Grande Ufficiale e Commendatore della Corona d’Italia. Nel 1912 pubblicò un opuscolo sul chimico scillese Raffaele Piria, per dimostrare i veri natali del grande scienziato. Nel 1924 pubblicò parte delle sue annotazioni sugli avvenimenti e gli uomini che interessarono la vita dl suo paese: “ Scilla- Note ed appunti”. Fu uomo di pace di grande impegno sociale e di infinita saggezza, concluse la sua parabola terrena il 30 agosto del 1958.