Benedetto Luigi Ispettore centrale della P.I. Nacque a Scilla il 3 gennaio 1880 da Candeloro e Marianna Cardona. Conseguito il diploma di maestro elementare per qualche tempo insegnò nelle scuole scillesi fin quando, vincitore di un concorso, si trasferì a Roma. Qui conobbe il famoso pedagogista Luigi Credaro, del quale fu amico ed allievo. Vincitore di un concorso per Direttore negli Istituti Magistrali, fu destinato a Patti e subito dopo a Giarre, dove vi rimase fino alla riforma Gentile che abolì quel posto. Optando per l'Ispettorato nell'Ordine elementare si trasferì in Toscana, dove vi rimase fino alla sua nomina ad Ispettore Centrale presso il Ministero della Pubblica Istruzione, tornando così nella capitale e rimanendovi fino all'improvvisa morte avvenuta il 13 novembre del 1949.
La sua vita fu interamente vissuta per la scuola e l'educazione dei giovani, uomo di grande integrità morale, ricco d'umanità e di comprensione dedicò tutte le sue energie per la risoluzione dei problemi che interessavano la scuola ed i giovani, discutendone autorevolmente sulle maggiori riviste pedagogiche. Fu componente della Commissione per la riforma dei programmi della scuola elementare e di quella per la revisione dei testi scolastici. Espresse il suo pensiero sul mondo della scuola in opere come: L'umanizzazione dello spirito e la cultura classica; Esigenze individuali e sociali nel fatto educativo; Introduzione ai nuovi programmi per la scuola elementare e note sui diversi insegnamenti. Per il professor Benedetto un insegnante non è soltanto "maestro di dottrina" ma soprattutto "maestro di vita"; dirà di lui la figlia "…se io amo la scuola e il vivere tra i ragazzi, per dar loro il meglio di me, lo devo esclusivamente a mio padre che è stato il mio primo vero Maestro, nell'eccezione più bella di tale parola". |