Home Chi siamo Scrivi Cerca

Spirito Santo

D.O.M.S.
ET MEMORIAE
NAVITARUM SPIRITUS SANCTI CONFRATRUM
QUI ECCLESIAM PER ANGUSTIAM
QUATOR AB HINC PASSIBUS DISSITAM
HABENTES
AUGENDI GRA TIA CUL TUM ERGA CONSOLATOREM
OPTIMUM
TEMPLUM HOC
IOANNE BA VIBRA RECTORE
SACER. ANTONINO BRANCATI MESSANENSI (? Messanense)
ARCHITECTO
AMPLIORI SITU PROPRIIS SUMPTIBUS
MAGNA CURA ET LABORE
CONSTRUXERUNT
VII KAL DECEMBRIS AD MDCCLII
R.A.C.F.
 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Situata nel quartiere di Marina Grande, essa sorge all'estremità nord-est di detto quartiere, domi nata dal quadrangolare campanile, raro esempio di bella architettura per proporzione e linea.
Circa le origini di tale Chiesa alcuni testi le fanno risalire al XV secolo, mentre altri documenti e reperti più attendibili le fanno risalire alla prima metà del 700: tra questi vi è una lapide sita all'interno della sacrestia (oggi detta lapide si trova completamente all'esterno dopo che la tremenda mareggiata del 1979-80 ha diroccato la sacre stia).
La lapide ricorda che la chiesa (di dimensioni molto piccole) venne costruita dal Sacerdote messinese architetto Don Antonio Brancati, a spese proprie, e dall'allora rettore Giovanni Baviera e fu edificata in memoria di tutti quei confratelli che navigavano e che prima avevano anch'essi una chiesa dislocata ad una 'distanza di circa 4 metri dal l'attuale.
In questa chiesa fu pure costituita la confraternita dello Spirito Santo con uno statuto approvato dal Re Ferdinando IV, a seguito di una relazione fatta dal regio cappellano maggiore e con l'impostazione voluta dalla reale Camera di S. Chiara; tutto ciò risale al 23 novembre dell'anno 1778.
Ciò è anche dimostrabile in quanto nei sotterranei della chiesa esiste un'altra epigrafe: Infatti tale confraternita nei tempi passati era divenuta fiorentissima e di essa facevano parte tutti i marinai del quartiere.
Questa chiesa quasi simile nella dimensione a quella matrice, fu quasi interamente distrutta dal terribile cataclisma del 5 febbraio 1783. Ciò si può rilevare da alcune relazioni eseguite a quell'epoca, una delle quali cita testualmente: "la chiesa dello Spirito Santo, già lesa dal terremoto del dì cinque, trovassi distrutta, e dei suoi muri non rimasero che due sole tele laterali esistenti ma non intere"; tale relazione venne eseguita dall'esercito borbonico nell'anno 1784.

 

D. O. M. TUMULO SIBI PROXIME EXTRUCTO
AL TERUM HIC CONSTITUENDU
HUJUS SODALlTIJ FRATRES
UOLUERE
QUO CHARISSIME SIBI CONJUGES
CONTUMULA RENTUR
NE QUO IN UITAS SOCIALIS AMOR
CONJUNXERAT
MORS OMNINO DEUELLERET
ANNO DNI MDCCLXXXIX
 

Tutte le funzioni religiose vennero così celebrate in una baracca in legno costruita nel luogo ove sorgeva la vecchia chiesa distrutta. Fu di nuovo perciò riedificata in seguito, tornando a risorgere più grande e più bella di prima; tutta decorata risalente al 1864 con pregevoli stucchi del Gianforma. Infatti da una nota dell'epoca si rileva: "in detta chiesa, oltre alle decorate pregevolezze del Gianforma, vi sono eretti l'altare maggiore che è di ,marmo, numero quattro altarini dei quali i primi due (quello cioè dedicato a S. Antonio e l'altro a S. Vito) sono anch'essi di marmo e i rimanenti due dedicati alla Vergine del Carmine e a S. Francesco da Paola sono di legno" .
 

(Insieme Costruiamo la Comunità - Anno II - n.1 Gennaio 1985 )